Centro Walter Tobagi - Pisa

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  LA NOSTRA SCUOLA

troppo territorio

mercoledì 7 marzo 2007

Eg. direttore, la nostra scuola sta manifestando tutto quanto il disagio causato dalle troppe, tantissime intromissioni nel proprio operato. Il territorio a suo tempo ebbe tutti gli spazi per coordinare, programmare, gestire le attività didattiche insieme agli organi scolastici. Non sarà stata questa una vera e propria invadenza della società civile all’interno di una Istituzione che invece avrebbe dovuto operare in silenzio e con profitto, senza fare a fronte ad ingerenze di ogni genere e grado? Oggi assistiamo impotenti e allibiti alle aggressioni di insegnanti e Presidi, da parte dei genitori. Cogliamo, con l’ultima vicenda della maestra che ha tagliato la lingua ad un bambino, la tanta immaturità didattica che si riscontra oggi negli insegnanti. Insomma questa nostra scuola è giunta al top della propria cattiva funzionalità sotto ogni punto di vista. La scuola, quella con la "S" maiuscola deve tornare ad essere e a svolgere quel ruolo di supporto indispensabile, fra la società, le sue Istituzioni e lo Stato. Per fare questo deve provvedere ad avere un corpo insegnanti alla altezza del compito che è chiamato a svolgere e di fronte una società civile, degna di chiamarsi tale.

Area Socialista di Pisa fa notare come oggi questi due imprescindibili attributi siano venuti a mancare, facendo precipitare la scuola verso livelli di bassezza culturale e sociale mai verificatisi nel corso degli ultimi cinquant’anni. La crisi della famiglia. la troppa autonomia dei nostri giovani, liberi di bere e ubriacarsi. Di usare droghe di ogni genere. Di affrontare la vita con prepotenza e sopraffazione dei più deboli,. Hanno portato la società odierna ad una profonda crisi di identità a cui le nostre "emerite" iSTITUZIONI dovranno provvedere con celerità e riportare il paese all’interno di una reale civiltà moderna. La Scuola dal suo canto dovrà davvero migliorarsi attraverso una seria e compiuta preparzione professionale del corpo insegnanti, che dovranno sottostare alle regole di sempre, che però oggi troppo spesso si sono dimenticate. Una professionalità certa e compiuta dunque, che dovrà passare obligatoriamente da una serissima preparazione a cui deve concorrere, attraverso corsi di formazione con esami finali la stessa scuola attraverso i propri dipartimenti regionali e nazionali.

L’apporto del territorio alla scuola infine, dovrà davvero essere regolato dai dirigenti scolastici e circoscritto soltanto alle iniziative che la scuola può produrre per l’esterno e non per altro come invece da diversi anni sta avvenendo. Lo Stato dal canto suo dovrà far si che l’intero comparto scolastico del paese possa davvero avere una certa e compiuta autonomia economica, in modo tale da renderlo capace per fare fronte alle numerose esigenze.

Diversamente, se cioè le scuole per andare avanti devono ricorrere ai soggetti del territorio, difficilmente potranno poi compiere in autonomia le proprie legittime scelte didattiche.