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  RACCONTO FANTASTICO

l’altra vita

lunedì 22 ottobre 2007

Accadde un mattino di primavera. Ero alla guida della mia auto, forse una distrazione di troppo e bang. Un grande botto e la fine. Mi ritrovai qualche tempo dopo in un immenso salone dove tante altre persone erano in attesa. Una voce dall’altoparlante fece il mio nome. mi alzai e mi incamminai verso il luogo delle indicazioni datemi. Una signora di mezza età molto bella mi accolse e mi pregò di sedere. Da quel momento fu un susseguirsi di domande. Cosa facevo nella vita passata, quali erano i miei obby. Quante volte mi ero innamorato. Cosa amavo di più in quella vita e tante altre domande. Risposi un pò a tutto ma dentro di me mi chiedevo dove fossi finito. lei se ne accorse e mi disse: "non ti preoccupare non potrà accaderti niente di più di ciò che già hai vissuto morendo. Ma., replicai io, cosa sto facendo in questo posto? Sei in attesa di conoscere il tuo futuro. Il mio futuro? S proprio quello. Può darsi che tu possa andare avanti nel programma del nostro universo e allora seguirai un percorso innovativo oppure dovrai rassegnarti a tornare sulla terra. Ma se sono morto come posso tornarvi? Ci sei già tornato altre otto volte e questa se fosse sarebbe la nona. La guardai sempre più perplesso e le chiesi: ma chi deciderà tutto questo? Non sarò io, stai tranquillo, la decisione sarà persa dal tribunale. Dal tribunale? chiesi io. Ma che ho fatto di male? Niente. Semplicemente vi saranno delle persone con ampi gradi di crescita universale che valuteranno il tuo stato d’intelligenza. Il mio stato d’intelligenza? Si perchè te non sai che sulla terra gli uomini adoprano soltanto un decimo della propria intelligenza. Difficilmente arrivano a tre decimi e chi lo fa, di quà ha poche difficoltà per seguire il programmma. Ecco, stanno suonando, ti accompagno in aula. Un tavolo a ferro di cavallo. Una decina di uomini e donne seduti a guardarmi e a sorridere. Venga signore si sieda. Stia tranquillo vogliamo soltanto capire chi è lei e cosa è nelle condizioni di fare . Tante domande. Un susseguirsi di schemi più o meno comprensibili.Poi una domanda: lei, signore,quante volte ha dato aiuti al prossimo più bisognoso? Ma, non so, penso svariate volte. Lo ha fatto sempre con spirito di solidarietà o invece magari un pò scocciato? Non risposi a questa domanda. Mi fecero uscire e dopo un pò su un grande schermo apparve la mia sentenza: il signore esaminato può tornare sulla terra. Una forte luce illuminò la camera. il sole era alto nel cielo. In lieve venticello di primavera aveva aperto le imposte della finestra. Sonnecchiavo, finchè non mi svegliai del tutto e forse un pò turbato mi incamminai verso gli impegni della giornata. Stranamente ero nella più totale confusione mentale. Uscii di casa e come mio solito andai a prendere l’auto. Non la trovai e questo mi creò un gran disappunto. Qualcuno mi vide e restò allibito: ma lei, lei, non era, non era.... Ma non aveva avuto un grave incidente? Lo guardai incredulo, ma poi pian pianino ricostruii ciò che mi era acccaduto. Già è vero ero morto in un incidente stradale. Adesso però sono quì e dovrò riprendere il corso della vita. Mi tastai le parti del corpo. Mi toccai il viso. Feci un profondo respiro: e’ tutto al posto dissi fra me, adesso ricominciamo. Poi però cominciai a pensare quanto tempo fosse passato da quell’incidente. Chissà forse tanti anni sono trascorsi ed oggi tutto sarà cambiato. Provai ad andare in ufficio: non c’era più. Al suo posto trovai un supermercato. E adesso che faccio? Chissà forse all’angrafe del comune sapranno dirmi.... Meglio lasciar perdere. Acquisto un quotidiano guardo la data 20 giugno 2015 . Erano passati venticinque lunghi anni e adesso non mi restava che ricominciare tutto da capo. Preso dalla paura tornai a casa. Soltanto allora mi resi conto che tutto era cambiato. la mobilia, la disposizione delle stanze, le persone, tutte a me estranee. Finchè una calda voce femminile mi chiamo’ : Franco, sei proprio tu? Quanto ti ho aspettato! La guardai con attenzione e fra il grigio dei capelli e qualche ruga sul viso intravidi la mia compagna. Sono tornato e adesso ricominciamo insieme. Le mani si strinsero e ci incaminammo verso la nuova vita.