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  QUANTI DI PENSIERO

racconto breve

martedì 23 maggio 2017

Un cielo cupo stamani accompagnava il turbinio dei miei pensieri. Brontolii di tuono vibravano sopra un cielo coperto e lampi di luce si rincorrevano accompagnati dal vento che via via si alzava sempre più veloce... Ero a piedi e mi avvicinavo al mio ufficio laggiù presso una laboratorio di ricerca dell’università. Madonna ora inizia a piovere ! ma te guarda : non ho preso l’ombrello. Mentre pensavo questo, copiose e pesanti gocce d’acqua mi investirono e dopo poco un vero e proprio diluvio annaffiò le strade , i borghi e i vicoli. Arrivai al portone d’entrata zuppo d’acqua e bello fresco di mente vista l’acqua che avevo preso in testa. Ciao Cecilia, buon giorno, eccomi arrivato e stamani pure in orario. Ho detto: vado a piedi , evito il solito caos di traffico e faccio prima... Lo vedo : infatti piove! Sempre polemica èèèh? No dico soltanto una verità... Cecilia era una giovane donna . Trent’anni, Mora. Meridionale, forse della Calabria. lunghi capelli nerissimi. Occhi scuri. Un bel viso e un corpo non male. Insomma una bella donna... Oh! vedo che stamani indossi una tunica greca, molto bella direi... Bèh non è una tunica è un vestito , che in qualche maniera ricorda le mie origini... la mia natura di donna meridionale... bene , risposi, su mettiamoci a lavoro. Cosa facciamo stamani professore? Ora giù il professore mi mancava! ma te sei il Professore e io invece una piccola e ingenua ricercatrice del sud... Smettila , signorina non mi pare il caso ...Va bene Carlo , io ho iniziato un percorso di ricerca sulla applicazione della teoria dei quanti ai sistemi produttivi del paese cosa ne pensi? rimasi un attimo in silenzio , la guardai negli occhi, non dissi nulla e mi misi a lavorare al mio computer. Non ho risposto pensai , perché in fondo Cecilia ha sempre idee assai creative e si spinge molto avanti col pensiero. però questa della teoria dei quanti applicata ai sistemi della nostra produzione è proprio singolare e potrebbe anche essere una genialità... Cecilia ? Come pensi di procedere? Veramente ho già in mente una strategia e i miei pensieri hanno già un chiaro percorso da seguire e questo è : " se vedo una cosa significa che la penso e se la penso devo anche essere nelle condizioni di comprenderla , di gestirla e di riprodurla come piace a me. Ma la teoria dei quanti che c’entra ? Ma noi ad esempio potremmo riprodurre anche il nostro universo, le stelle, i pianeti, le galassie e insieme ad essi la forza di gravità allora. Potremmo pensare anche al teletrasporto. Non vedo però la fine a tutto questo stato di cose , che odora di fantascienza, ma mi chiedo cosa c’entri con la nostra produzione. Scusa prof. se possiamo metterci nelle condizioni di produrre tutto ciò che pensiamo nella maniera giusta, allora basta collegarci alla natura con un computer quantico e costruire tutti i prodotti che vogliamo...Già Il Computer quantico, che non esiste e qualcuno lo dovrà inventare. Ma prof, non dovrebbe essere un problema, ritengo che basti cambiare il sistema binario, e non so l’intera programmazione... Ma si può fare! Ormai la teoria c’è e basta farla funzionare!Quindi tutto il nostro ragionamento sui rapporti fra natura e umanità e il loro colloquiare con le equazioni differenziali e la matematica superiore è tutto superato? Ma certamente prof, la grandezza delle possibilità di un computer sono di lunga superiori alle capacità immediate nostre di intrometterci nelle cose della natura. Ho capito : stiamo incamminandoci in un’altra era della scienza e i giovani ricercatori si stanno trasformando in Scienziati... Cecilia, vai avanti e io ti seguirò... Ma come Professore, se te che deve decidere! Non non sono più io... Ma grazie lo stesso. Guardai fuori dalla finestra, aveva cessato di piovere. I raggi del sole con forza s’erano fatti spazio attraverso un muro di nuvole e anche l’arcobaleno s’era fatto vedere, su in alto nel cielo... Mi affaccio e un leggero maestralino mi investe il viso. Buon segno , dissi fra me: il tempo sarà buono... Ciao Cecilia dissi volgendomi verso la sua scrivania, s’è fatto tardi ed io devo passare dalla scuola a prendere la mia nipotina... Oddio prof. Mi dimentico sempre! ma come sta la piccola? cresce?... Si, cresce , e già guarda con occhietti attenti a a tutto ciò che la circonda... ma quanti anni ha adesso ? Nove Cecilia e sono gli anni dei perché e delle nuove riflessioni importanti sulla vita di ogni giorno. Un nonno felice dunque! Felice e partecipe di tutti i suoi interessi . Ma quando state insieme , e vedo che accade spesso che fate? Suoniamo anche il pianoforte... Ci siamo iscritti da uno stesso corso. Ma via , non ci credo!!!! Credici, credici, è così... Via ora devo andare. Ci vediamo domani. Prof. domani è domenica!. Già allora , Lunedì.