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  SOGNO DI UN NONNO

vecchio e stanco

sabato 24 giugno 2017

SOGNO DI UN NONNO Racconto breve

Cosa facciamo nonno oggi? Toh! questa è una bella domanda , nonno e nipotina oggi cosa faranno non lo sappiamo neanche noi che siamo i protagonisti... ma te guarda! Via Nonno te lo ricordi quando ero piccola e venivi a prendermi a scuola . Poi stavo a casa vostra con nonna .. Andavamo in giro, . mi portavi a musica e a canto... Si che me lo ricordo. C’era nonna , ancora a lavoro , Grande dirigente scolastica... Si nonno era bravissima la mia nonna : la migliore di tutte... te che facevi ancora arti marziali... quelle... come si chiamavano... Wing Fight , si così, é vero e c’era anche quel maestro spagnolo.... Gutierrez, si bravo lui, che veniva spesso a casa nostra... Già! sono passati tanti anni ormai io sono un vecchietto solo e malandato e te sei una bellissima signora.. Ma via Nonno! sei ancora un giovanotto!.. Senti ma a scuola cosa fai ora? Mi sono iscritta all’Università. Si , questo lo sapevo, a matematica vero? Si proprio a quella e oggi sono al terzo anno. Che esami hai dato? ma Nonno ! tutti quelli del biennio e ora inizio quelli del terzo anno, e ho anche famiglia! E’H! la mia nipotina che farà la prof. di matematica... No! Nonno, io voglio fare ricerca tutto questo mio studio lo voglio portare verso il futuro di grande crescita.. Su andiamo Mia bella signora , dammi il braccio così mi appoggio un poco.. Vieni nonno su, ho l’auto qui a due passi . Quel pomeriggio autunnale i viali della nostra città erano mossi dalle ombre degli alberi , scossi dal vento ormai già fresco e frizzante.. Un solo opaco stava lassù fra le nuvole che gli danzavano intorno. nel guardare il sole cominciai a fantasticare. Una grande stella che non muore mai . Ogni mattino che mi sveglio ho la certezza che ci sia sempre , li a riscaldarci e a farci sognare. La luce , che bellezza la luce. fotoni che si rincorrono e che giungono fino a noi trasformandosi in onde di brillanti e calde .. bella questa idea della luce che ogni giorno fa una corsetta a trecentomila chilometri al secondo.. per venirci incontro per darci energia. Già, la luce che porta energia e come un immenso accumulatore da la carica a tutto il creato. Perché io credo in Dio? Mi viene naturale crederci. E’ bello pensare ad un Dio che ci protegge e che ci darà la vita eterna... Ma dicevo, un grande accumulatore che ci carica e con la sua energia creiamo la nostra esistenza.. Ma quando muoio l’energia che ho accumulato nella vita dove finirà? Chissà , uscirà fuori dal corpo ormai inerte e freddo . Mi girerà intorno, cercando un nuovo passaggio per entrare . Forse indugerà . Non si arrenderà subito. Mi scuoterà dai torpori della morte, ma inutilmente. Poi volerà via per i cieli e li incontrerà gli angeli , che col loro vento divino mi spingeranno fra i mille e mille universi Bruniani , fra i sorrisi delle anime felici di vedermi fra loro.. D’un tratto una voce : ciao amore mio! ti ho aspettato tanto, vieni, prendi la mia mano, lassù ci sono tuo padre e tua madre che sorridono di gioia fra la luce divina del Signore... Un gentile vento di luce mi carezzava , dolci melodie ascoltavano le mie orecchie, C’era tanta luce e c così tanta energia sprigionata , che avrei dovuto avere caldo e avrei dovuto sudare .. e invece no, non era così.. Era come se passassi con passo leggero per i boschi e le praterie , toccate dal vento e dalla gentilezza della natura... Vidi alla fine mia madre,. mi corse incontro: " vieni figlio mio , io sono sempre stata qui ad aspettare questo momento ora siamo insieme e insieme andremo da Dio e pregherò per te ancora una volta.. Tuoni e lampi attraversarono il cielo e Tutto si fece scuro. Mia madre s’inginocchiò, come faceva quando andava alle funzioni della chiesa. Uno squarcio di luce apparve fra lampi e tuoni , poi d’un tratto un grande silenzio: una voce calma e forte inondò lo spazio di parole: vieni donna , porta tuo figlio con te... Nonnoo! Nonnoooo ! Dai su svegliati, siamo arrivati a casa mia! guarda ci sono i miei figli che ci vengono incontro... Oh! si scusa! mi ero appisolato... Nonno ! avevi un bel sorriso, devi avere fatto un bel sogno! Si , ho fatto un bel sogno.

" e quando in lontananza s’ode il lento rintoccà d’una ’ampana, mi vien voglia di piange e di sta solo. Penzo a mi morti, ar ceppo , alla befana, e all’anni mia ’he son passati ar volo"