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  ANCORA SU GENTILE

replica al prof. Pezzino, Storico pisano

venerdì 2 febbraio 2007

Oggetto: l’uccisione di G. Gentile

Ho letto la lunga nota del prof. Pezzino sul Tirreno del 3 febbraio, riguardo alla morte di Gentile. Noto con piacere che il professore ammette con chiarezza ( cosa questa che non aveva mai fatto in altri momenti e in altre sedi come le trasmissioni televisive) che negli anni immediatamente dopo la seconda guerra mondiale nel nostro paese si manifestò in tutta la propria violenza una vera e propria guerra civile. Due parti si contesero le ragioni storiche e si arrivò ad una vera e propria resa dei conti. Ci furono uccisioni di ogni genere e grado. Tantissimi morirono per quelle violenze inaudite e molti di essi davvero avevano assai poco a che fare con la politica di quei tristi tempi , ma furono ammazzati ugualmente. Il Prof. Gentile, docente universitario, già rettore dell’università di Pisa, Filosofo di grandissima fama, fra le massime personalità della cultura italiana della prima metà del novecento, fu ammazzato durante questi momenti da un partigiano mentre usciva pare da una scuola fiorentina. Cosa aveva fatto di tanto sbagliato per meritarsi la morte? Era stato un fascista convinto tanto da aderire alla repubblica di Salò. Per carità, in quei momenti accadde di tutto, ma oggi non ci si può nascondere dietro il paravento assai opportunista della "Guerra civile". Questo fu un delitto pionificato a Firenze dai partigiani della città e Gentile fu condannato a morte da queste persone soltanto perchè aveva una opinione diversa dalla loro. Il prof. gentile sbagliò come tantissimi altri ad essre fascista ma non perc questo doveva essere ammazzato. Il prof. pezzino ricorda via Rasella a Roma. Anche quì stranamente soltanto oggi dalle parti della Sinistra, perchè Pezzino è tale, si prende in esame che quell’attentato poteva essre eviitato.