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  SEVERINO M2

martedì 19 marzo 2024

FILOSOFIA DEL TERZO MILLENNIO IL PENSIERO DI SEVERINO

L’ETERNITA’

Alla fine il prof Severino fa notare che il primo principio della termodinamica dice che se un corpo brucia e diventa cenere, e questo può avvenire per ogni corpo , grande o piccolo che sia , la quantità totale di energia non cambia : quella era prima di bruciare e quella resta anche dopo. Non dice nulla però delle forme nelle quali di volta in volta l’energia si realizza. Insomma le forme , le figure , ogni sorta di qualità dei corpi, tutto questo, anche per la scienza, non resta ed è il niente di un corpo che viene bruciato. Allora la cenere accompagnata dal calore e dai fumi è la nuova forma nella quale trovasi l’energia del corpo che è stato bruciato. Però la vecchia forma di partenza per la quale il corpo era ed esisteva, come un legno, un animale , altro, questa forma diventa niente. Questa è la conclusione anche di ogni mortale , quando descrive il fenomeno della morte, così come si presenta con l’incenerirsi di un corpo. Ora ancorché questa conclusione rientri negli ambiti del buon senso, essa per il prof Severino è la voce della follia. Ma quando si dice che qualcosa è diventato niente , non è che si intenda affermare che esso, pure essendo diventato niente , continui sempre ad apparire? Come dire : l’esser legna trasformatosi in cenere , diventato niente, continua ad apparire? Cioè ad essere visibile come prima? E’ forse possibile che una cosa che diventa niente possa manifestarsi nel proprio essere la cosa che era? NO , risponderanno tutti : ciò che è annientato scompare nel momento che si annienta ed esce dal mondo delle apparenze. Però, pensandoci bene, forse alcuni riterranno che nella memoria resti per esempio la traccia della legna bruciata o di altro che si è annientato ed è in questo senso che essa continua ad apparire. E questa traccia, proprio perché rimane , di certo non è la legna , che è diventata un niente. La legna è morta ed è la sua traccia che è rimasta viva. Quindi non ci può essere memoria dei morti cioè di ciò che è annientato. Però se il processo dell’annientarsi è inseparabile da quello dello scomparire e ciò vale dire che una cosa annientandosi, esce anche dalle apparenze , ossia dal cerchio dell’apparire , ( il luogo luminoso in cui stanno tutte le cose che appaiono ) allora per sapere come è finita la cosa che è uscita da quel cerchio, potremmo forse rivolgerci alle cose che a tale cerchio appartengono? Insomma l’apparire di queste cose potrà forse informarci su ciò che è accaduto alle altre che non stanno più in loro compagnia? Si può rispondere a questa domanda? Una domanda analogia potrebbe essere questa del sole. E vediamo come. Infatti, quando il sole tramonta esce dalla volta del cielo e quindi scompare al nostro sguardo. Che ne è allora del sole? Quale sorte incontra sprofondando nel mare , o dietro le montagne e non è più visibile? Come sappiamo queste domande oggi ci lasciano indifferenti soprattutto perché con la teoria di Copernico e le realtà aereonautiche e cosmonautiche siamo sicuri che il moto del sole è apparente e quindi il sole continua ad esserci anche quando non lo vediamo. Però se noi si cercasse la risposta a quella domanda soltanto sulla base di ciò che appare nella volta del cielo, quando essa è stata abbandonata dal sole, cosa potremmo dire della sorte del sole che si è reso invisibile? Cosa potrebbe dirci la volta del cielo rimasta senza il sole, su cosa è accaduto al sole? Cosa potrebbe dirci con certezza sull’apparire della notte, delle stelle, dei loro moti, intorno a ciò che è accaduto al sole , che non sta più nella loro volta di cielo? La volta del cielo non potrebbe dirci nulla. Infatti la volta del cielo una volta abbandonata dal sole tace sulla sua sorte. Allora rigorosamente parlando, e al di fuori di ogni metafora, le pallide luci del crepuscolo, risultano essere le ceneri del tramonto del sole. E solo su questo tramonto ci informano. E alla domanda ,quale è la sorte del Sole? , esiste sempre?, insieme al prof Severino rispondiamo SI. Potrebbe essere che anche per noi umani capiti ciò che capita al Sole,,,,,,o no? Se il Sole cambia stato alla propria energia potrebbe percorrere una eterna trasformazione? E perché l’umanità no?

FRA IL FISCHIARE DEI VENTI

Primavera alle piogge. Tornano i bimbi alle case, stretti alle mani delle mamme. Rumori di nuvole nere a coprire lo schiocco dei merli. E il lampione a dondolare luce, a muovere ombre. Fra ombrelli sgangherati, a coprirsi in lampi di tuono e il fischiare dei venti. E piogge copiose cadenti. Pensieri fra raggi invadenti, ad uscire dai sogni di una nuova natura. E il soffio del sapere a scoprire eternità

Astianatte

Frasi celebri

Ogni atto per cui una cosa passa dal non essere all’essere: creazione “l’elemento decisivo del pensiero ...

E. Severino